Queste sono le domande più frequenti che vengono fatte, soprattutto tra donne.
Un disturbo talmente tanto diffuso che sembra ormai comune e “fisiologico”.
Qui non ci si chiede se l’abuso di antibiotici sia un problema, eppure ci ritroviamo sempre in condizioni di non poterne far a meno, è l’ultima spiaggia.
Ma sappiamo bene che l’antibiotico non può far altro che risolvere apparentemente un problema urgente, mentre danneggia il nostro sistema immunitario e ci espone a recidive.
Ebbene, allora cosa dobbiamo fare?
La cistite infatti, è molto spesso l’ultimo campanello d’allarme di una situazione già in pericolo.
Per questo NON VA MAI SOTTOVALUTATA e ti invito a leggere con attenzione cosa la provoca, e come trattarla attraverso la DIETA E INTEGRAZIONE SPECIFICA.
Nelle prime settimane di vita le membrane mucose e la pelle di un neonato si popolano della stessa flora presente nell’intestino, svolgendo un ruolo cruciale nella protezione di tali superfici da agenti patogeni e tossine.
Ma la flora intestinale di un neonato è quella che gli passa la mamma (e indirettamente il papà) attraverso il canale del parto. Oppure quella a cui viene a contatto dopo un cesareo, ovvero i microrganismi presenti nell’ambiente in cui nasce.
Se i nostri genitori possedevano un disordine nell’equilibrio dei microrganismi presenti nei loro intestini, i nascituri “ereditano” questa disbiosi intestinale, e i “disordini” andranno ad invadere anche l’inguine e la vagina di una neonata.
Allo stesso modo accadrà per l’uretra e la vescica urinaria che avranno una flora simile a quella vaginale: in una situazione normale dovrebbe essere predominata da Lactobacilli, in gran parte L. crispatus e L. jensenii.
Questa flora produce acqua ossigenata, riducendo il pH nella zona, cosa che ci protegge da patogeni non facendoli aderire.
L’uretra e la vescica che presentano invece un disordine a livello di microrganismi, non sono più protette e cadono preda di microbi patogeni, che causano infezioni del tratto urinario.
I patogeni più comuni che causano infezioni delle vie urinarie sono E.coli, Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus saprophyticus, provenienti dall’intestino e dall’inguine.
L’urina è una delle sedi di eliminazione delle tossine dall’organismo.
Ma da dove arrivano queste tossine? Come ci arrivano questi batteri nella vescica?
Quando abbiamo un intestino sofferente, che non ha più un sano equilibrio tra batteri “buoni” e quelli “potenzialmente cattivi”, parliamo di disbiosi intestinale.
È facile riconoscerla anche solo dai nostri sintomi:
E credimi, è una delle problematiche più raccontate dai miei pazienti in consulenza!
Ebbene, quando si hanno questi sintomi non si dovrebbe aspettare, è necessario rimettere in ordine la dieta e lo stile di vita per evitare quello che sto per scriverti (e sicuramente evitare la cistite!).
Quando è presente questa disbiosi intestinale, i batteri “potenzialmente cattivi” prendono il sopravvento!
Producono grandi quantità di diverse le tossine che a lungo andare danneggiano la parete intestinale fino al punto di poterla attraversare.
È qui che il danno è già fatto, le tossine possono facilmente attraversare la parete intestinale danneggiata ed essere assorbite nel flusso sanguigno.
Nell’urina si concentrano tutte queste tossine che cominciano ad irritare il rivestimento della vescica.
I batteri benefici nella vescica e nell’uretra mantengono uno strato protettivo, una barriera mucosa in gran parte costituita da glucosaminoglicani solfatati, prodotti dalle cellule del rivestimento della vescica.
Ma a lungo andare anche questo strato viene danneggiato.
Ed è quello che succede in molte donne, alcune addirittura nei loro primissimi anni di vita.
Bambine e donne che soffrono di infezioni urinarie proprio perché sprovviste di un equilibrio di batteri intestinali, ed è purtroppo una serie infinita di recidive che porta alla cosiddetta:
E cosa facciamo quando arriva questo terribile fastidio?
Ma come hai appena letto noi abbiamo BISOGNO di batteri!
Abbiamo bisogno di TUTTI i batteri, basta che siano in equilibrio tra di loro.
Così facendo radiamo al suolo le nostre difese intestinali, quei batteri che ci proteggevano, quelli che producevano vitamine per noi, quelli che ci aiutavano a digerire e assimilare nutrienti e micronutrienti…
E con la dieta e lo stile di vita che abbiamo, purtroppo questo ci ha detto nessuno di cambiarlo, torniamo a popolarlo di soli batteri “cattivi”.
Poi la storia l’hai appena letta e sai come va a finire, anzi, sai come si ricomincia a soffrire di una nuova cistite…e tante altre a seguire.
Due cose importanti:
Se soffri di cistite, anche se ne hai sofferto solo una volta nella vita, dovresti porre attenzione alla salute intestinale il prima possibile!
E con lui tutto il sistema digerente, l’assimilazione di nutrienti, di vitamine, il benessere non solo fisico ma anche psicologico e neurologico.
Sicuramente stai già soffrendo di almeno uno di questi sintomi:
E se non hai mai avuto la cistite ma avverti comunque almeno uno di questi problemi, avrai capito che devi avere cura del tuo intestino, e devi iniziare subito a prevenire.
Correggere la lista dei cibi e modificare il proprio comportamento durante la giornata.
Sono sempre queste le chiavi del benessere, ma soprattutto in casi urgenti come i disturbi che ti ho appena elencato, ci sono azioni specifiche che dovrai aver cura di seguire per qualche tempo, anche per tutta la vita.
È impressionante vedere quante donne che soffrono di cistite in realtà hanno anche una patologia autoimmune.
L’attenzione che dobbiamo porre non è solo nella ricerca di una soluzione contro la cistite, ma piuttosto verso la prevenzione e il trattamento di patologie ancora più serie e spesso invalidanti.
Questo che hai letto è infatti un estratto di un interessantissimo caso clinico della dott.ssa Campbell-McBride, che trovi qui in cui racconta la storia di una donna trattata con la sua DIETA GAPS, che non soffriva solo di cistite cronica ma di allergie e altre patologie importanti.
Ti invito a leggerlo attentamente così da aver chiaro come la cistite sia solo un “campanello d’allarme”.
Dott.ssa Caterina Borraccino
Biologa Nutrizionista
Certificata GAPS PRACTITIONER
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La Dieta GAPS è stata messa a punto dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride.
GAPS è l’acronimo di Gut and Psychology Syndrome, ma anche di Gut and Physiology Syndrome, ovvero la Sindrome Psico-intestinale e la Sindrome Fisio-Intestinale.
La dieta GAPS è approccio che individua un’intima correlazione tra la salute intestinale e le patologie psicologiche e fisiche.