Il Microbiota Intestinale e la Produzione di Istamina
Negli ultimi anni, la scienza ha evidenziato sempre più chiaramente come l’equilibrio del microbiota intestinale sia fondamentale per la nostra salute. Tra i tanti compiti che i microrganismi intestinali svolgono, uno particolarmente delicato è quello legato al metabolismo dell’istamina, una molecola coinvolta in numerosi processi fisiologici, ma che, se presente in eccesso, può provocare disturbi anche gravi. In questo contesto, la dieta GAPS – ideata dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride e promossa in Italia dalla Dott.ssa Caterina Borraccino, unica professionista certificata nel Paese – rappresenta un approccio terapeutico profondo e mirato alla ricostruzione dell’ecosistema intestinale, soprattutto nei casi di intolleranza all’istamina e disbiosi.
Cos’è l’Istamina e Cosa Fa nel Corpo
L’istamina è una sostanza endogena che svolge ruoli chiave in vari sistemi dell’organismo: media la risposta infiammatoria, regola la secrezione acida nello stomaco e partecipa alla trasmissione nervosa. Tuttavia, un eccesso di istamina, soprattutto a livello intestinale, può scatenare sintomi spiacevoli come orticaria, cefalee, gonfiore addominale, diarrea, nausea, palpitazioni, fino a veri e propri attacchi di panico nei soggetti sensibili.
Questa molecola può derivare sia da fonti alimentari, sia essere prodotta direttamente nel tratto gastrointestinale da alcuni batteri. E qui entra in gioco il microbiota.
Il Microbiota Intestinale Produce Istamina?
Sì, il microbiota intestinale può produrre istamina. Alcuni batteri presenti nell’intestino possiedono un enzima chiamato istidina decarbossilasi, che trasforma l’aminoacido istidina – abbondante in molti alimenti proteici – in istamina.
I batteri noti per questa attività sono:
Morganella morganii
Klebsiella pneumoniae
Proteus spp.
Enterobacter cloacae
Lactobacillus vaginalis
Quando questi ceppi proliferano eccessivamente a causa di un disequilibrio del microbiota (disbiosi), la produzione di istamina può aumentare fino a diventare problematica, superando la capacità del corpo di smaltirla.
Disbiosi e Intolleranza all’Istamina: Un Circolo Vizioso
La disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione qualitativa e quantitativa della flora batterica, è una delle principali cause dell’intolleranza all’istamina. In questa condizione, si verifica un aumento dei batteri istaminergici e una contemporanea riduzione di quelli che aiutano a degradarla. Il risultato è un sovraccarico istaminico che l’organismo non riesce a gestire in modo efficace.
I sintomi dell’intolleranza all’istamina possono variare molto da persona a persona, ma tra i più comuni troviamo:
Gonfiore addominale e meteorismo
Mal di testa e emicrania
Orticaria e prurito
Nausea, reflusso e diarrea
Tachicardia e ansia
Degradazione dell’Istamina: Il Ruolo della DAO
Per evitare che l’istamina si accumuli nel corpo, è fondamentale che venga degradata correttamente. Questo processo avviene principalmente grazie all’enzima diaminossidasi (DAO), prodotto dalle cellule della mucosa intestinale, in particolare nell’intestino tenue.
Tuttavia, anche il microbiota gioca un ruolo in questo processo. Alcuni ceppi probiotici possono contribuire alla riduzione dell’istamina, sostenendo indirettamente l’attività della DAO. Tra i più studiati troviamo:
Bifidobacterium infantis
Bifidobacterium longum
Lactobacillus rhamnosus GG
Lactobacillus plantarum
Questi microrganismi, definiti “non istaminergici”, non solo non producono istamina, ma possono addirittura favorirne la degradazione, migliorando l’equilibrio intestinale.
Dieta GAPS e Intolleranza all’Istamina
In questo contesto, la dieta GAPS (Gut and Psychology Syndrome) rappresenta una risorsa terapeutica altamente personalizzabile. La Dott.ssa Caterina Borraccino, unico riferimento certificato in Italia per questa metodica, ha maturato una vasta esperienza nell’applicazione della GAPS per la gestione dei disturbi legati all’intestino, incluse le intolleranze all’istamina.
La dieta GAPS, quando adattata per pazienti con intolleranza all’istamina, prevede:
Eliminazione degli alimenti ad alto contenuto di istamina, come formaggi stagionati, salumi, alcolici, pesce conservato, crauti, pomodori, spinaci.
Introduzione graduale di cibi freschi, cucinati sul momento, facilmente digeribili e privi di fermentazione.
Utilizzo mirato di probiotici non istaminergici, selezionati in base alla tolleranza individuale.
Supporto con nutrienti che favoriscono l’attività della DAO, come zinco, rame e vitamina B6.
Ricostruzione progressiva della barriera intestinale attraverso brodi di ossa, grassi buoni e fermenti ben tollerati.
Questa strategia consente non solo di ridurre i sintomi, ma di intervenire alla radice del problema, ristabilendo un microbiota equilibrato e migliorando la funzionalità della mucosa intestinale.
L’Approccio Personalizzato della Dott.ssa Caterina Borraccino
Ogni paziente presenta un quadro clinico unico, e l’intolleranza all’istamina non fa eccezione. La Dott.ssa Borraccino adotta un approccio che combina valutazioni cliniche dettagliate, test diagnostici e ascolto attivo, per costruire un percorso alimentare e terapeutico su misura.
Il suo lavoro con la dieta GAPS si basa su:
Analisi della storia clinica e alimentare
Identificazione di trigger alimentari
Uso prudente e graduale di alimenti fermentati, compatibilmente con la tolleranza istaminica
Reinserimento graduale degli alimenti esclusi, con monitoraggio costante
Grazie alla GAPS, molti pazienti con problematiche croniche legate all’istamina hanno ritrovato equilibrio digestivo, maggiore energia, e una netta riduzione dei sintomi infiammatori e neurologici.
Il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave nella regolazione dell’istamina: da un lato può produrla, contribuendo a sintomi da sovraccarico; dall’altro può partecipare attivamente alla sua degradazione, soprattutto se supportato da un’alimentazione corretta e da ceppi probiotici mirati.
Quando questo equilibrio viene alterato – per esempio in presenza di disbiosi, infiammazione intestinale o deficit enzimatici – si aprono le porte a numerose problematiche, tra cui l’intolleranza all’istamina.
In questi casi, l’approccio GAPS, portato avanti in Italia con competenza e sensibilità dalla Dott.ssa Caterina Borraccino, rappresenta una delle strategie più efficaci e scientificamente fondate per ripristinare la salute intestinale e migliorare la qualità della vita.
Attraverso una combinazione di alimentazione mirata, supporto nutrizionale e interventi personalizzati, è possibile ristabilire l’equilibrio tra produzione e degradazione dell’istamina, andando oltre la semplice soppressione dei sintomi, verso una vera guarigione funzionale dell’intestino.
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